E voi che clienti siete?

Capita spesso, parlando con amici e colleghi o semplicemente curiosando su Facebook, che si sentano storie al limite dell’assurdo per quanto riguarda i clienti. “A me è successo questo”, “a me è successo quest’altro”, ognuno ha la propria esperienza personale da raccontare. Un po’ come il pubblico di Forum, per intenderci.

Un denominatore comune però c’è sempre: “Io non mi comporterei mai così, io sono un bravo cliente”. Eh sì, tutti diciamo questa frase. Ma allora questi clienti “maledetti” chi sono se siam tutti bravi?

Dalla mia modesta esperienza ho potuto appurare che il cliente maleducato non ha età, né sesso, né estrazione sociale, né razza. Ho visto ragazzini maleducati italiani e stranieri, ho visto “mamme a tempo pieno” maleducate e uomini d’affari indisponenti, ho visto coppie da 1000€ al mese in due trattare come pezze da piedi chi li stava servendo. Non si salva nessuno.

La maleducazione nei confronti di chi sta lavorando per me è inaccettabile. A patto ovviamente che chi sta lavorando sia educato e cortese nei confronti del cliente. È un rapporto di natura economica, che dev’essere iniziato, sviluppato e concluso con educazione nei confronti della persona che si ha davanti. Una delle cose che più detesto in assoluto è chi vuole avere più degli altri, come se fosse “speciale” e avesse diritto a qualcosa che agli altri clienti non si dà. Ma ce ne sono tante che mi vengono in mente, clienti che si lamentano costantemente del prodotto che viene loro servito MA GUARDACASO sono sempre nel tuo esercizio commerciale e non in quelli della concorrenza. Se ti fa tanto schifo perché continui a venire da me? Dicono che si faccia per “spronare” sempre a fare meglio. Ma scusate, chi deve spronarmi a fare meglio? Un cliente o il mio datore di lavoro? Se il cliente non è soddisfatto è libero di esternare le sue rimostranze, con educazione e rispetto, ma questa non deve diventare una costante, altrimenti diventa una polemica sterile e fastidiosa. Sterile soprattutto, perché dopo un po’ non ti ascolto neanche più.

Per darvi un indizio in più, adesso sto facendo il pizzaiolo. Lavoro umile (in Italia) ma che può dare tante soddisfazioni. Nel mentre mi sono laureato e ho intrapreso un master in visual design, che spero mi possa portare a un lavoro diverso, magari meno a contatto con la clientela. Come avrete capito, il mio rapporto con il cliente non è proprio idilliaco.

Ma io stesso sono cliente, e cerco sempre di mettermi “nei panni” di chi mi sta servendo per far sì che il suo lavoro possa essere svolto al meglio e senza ansie o fraintendimenti.

Vi chiedo quindi: voi che clienti siete? E soprattutto: qual è l’episodio più “raccapricciante” a cui avete assistito (o addirittura a cui avete preso parte) in un rapporto cliente-lavoratore? Presto riporterò i migliori episodi che sono capitati a me. Buona serata

Francesco

Strani incontri in treno

Treno Verona-Mirandola

Passano due ragazze sui 18, svegliando tutta la carrozza, urlando, strepitando e ridendo sguaiatamente.

Una delle due ha le maniche della giacca tirate su fino al gomito (nb: siamo in febbraio) mostrando a tutto il mondo il suo profondo disagio interiore, realizzatosi in una ragnatela di tagli piccoli, grandi, lunghi, corti, nuovi e vecchi, che le ricoprono per intero tutto l’avambraccio.

Quando il treno ferma a Mirandola mi alzo, passo loro di fianco mentre si fanno un selfie, e la poveretta fa alla sua amica “cos’è, vuole farsi anche lui una foto con noi?”, mettendosi a ridere.

Mi volto, la guardo, lei guarda la sua amica trattenendo le risate (doveva essere veramente difficile perché la battuta è esilarante), proseguo e scendo.

Ebbene, non sono solito giudicare le persone dall’aspetto o generalizzare il comportamento di una su tutte, ma posso dire che provo molta pena per questa povera ragazza, che dev’essere così sola e arrabbiata che non solo si auto infligge dei tagli nella carne, ma a differenza della gran parte degli autolesionisti, sventola ai quattro venti il suo mostro. Perché vuole essere salvata probabilmente. E si dimostra forte e sprezzante di fronte a chi non conosce, forse per convincere sé stessa di esserlo davvero.

Comunque, non mi permetto di giudicare.

Non sono uno né uno psicologo né uno psichiatra.

Mia madre sì.

Chiederò a lei.

Ciao.

Sissi di Andrea Fenoglio, recensione di Francesco Bignardi

Vi mostro la mia recensione del ristorante Sissi di Andrea Fenoglio, che potete anche trovare su TripAdvisor, al link che lascio in fondo, buona giornata amici!

Non mi importa se scriverò troppo, questo ristorante merita un trattamento speciale.
Innanzitutto dico che ho letto recensioni su questo posto AGGHIACCIANTI.
“Si mangia poco”, “piatti strani”, “costa troppo”, “abbiamo speso 200€ e siamo andati via con la fame”.
Sono di una stupidità agghiacciante, secondo il mio modestissimo parere Sissi è un ristorante particolare, sicuramente diverso dalla maggioranza.
In questo ristorante gente che si aspetta di mangiarsi un piatto da mezzo chilo di tagliatelle col ragù a 8€ non potrà MAI pienamente soddisfatta.
SISSI È UN’ESPERIENZA, non un’osteria.
Se volete piatti e prezzi da osteria andate da un’altra parte.
Detto ciò, inizio con la recensione della mia serata.

L’occasione è il compleanno della mia ragazza, lei ha gusti difficili, ho deciso di farle provare la meravigliosa esperienza di Sissi, e per fortuna ne è rimasta entusiasta.
Allego le foto di ogni piatto, date un’occhiata.
Arrivati veniamo accolti con gentilezza da una cameriera, che ci fa accomodare e ci versa l’aperitivo di benvenuto.
Dopo poco arriva lo chef Fenoglio che ci porge i menu e ci elenca i piatti del giorno che nel menu non sono, poi abbassa un pochino l’illuminazione sul nostro tavolo (per l’occasione avevo scelto l’undicesimo tavolo, quello fuori sala, più romantico).
Ordiniamo i piatti e parliamo.
Arriva la prima entrée, la famosa PIZZA LIQUIDA (foto), la cameriera ci serve e ci consiglia come mangiarla, poi se ne va. È un cubetto di mozzarella con origano che dev’essere mangiato e seguito immediatamente da un’emulsione saporita (che è nel bicchierino), il risultato in bocca è proprio la pizza, ma liquida!
Proseguendo ci viene portato il PEPERONE IN BAGNACAUDA (foto), ha la forma di un tuorlo d’uovo, ma mettendolo in bocca si scioglie delicatamente e si assapora tutto il gusto, straordinario.
Arriviamo ai primi piatti!
10884966_10204758275388403_805490477_nLa mia ragazza ha preso AVANTI CON IL VITELLO TONNATO (foto), la cui particolarità è la sostituzione della salsa tonnata con una vera e propria crema di tonno, l’ho assaggiato ed è molto buono.
Il mio primo invece? Mi sono buttato e ho scelto BACCALA’ BACCALA’ BACCALA’ (foto) senza sapere di cosa si trattasse. Bene, sulla sinistra una crema bianca con pelle di baccalà fritta, deliziosa. Al centro lingua e gola di baccalà pastellate, una vera scoperta! E infine, sulla destra, una tazzina di trippa di baccalà! Una consistenza particolare, molle e collosa, mi è piaciuta moltissimo!
Piccolo appunto: già dal mio piatto si può capire PERCHÈ Sissi è un’esperienza, bisogna andarci a mente aperta (e a bocca spalancata) e pronti ad assaggiare cose che diversamente non si avrebbe la possibilità di assaporare. Dove potrei trovare della trippa di baccalà cucinata in quel modo? O gola e lingua? Sono piatti da gourmet, non da scaricatori di porto, ecco.
Con i secondi siamo andati sul sicuro, io ho preso una tagliata di cervo ai mirtilli con pane alle olive taggiasche, indimenticabile, la mia morosa deve aver preso un petto di faraona se non sbaglio. Insomma, continua a parlarmene tutt’oggi di questo piatto, le è rimasto impresso, doveva essere veramente buono!
Mi sono dimenticato un particolare non indifferente: non abbiamo preso vino. Alla mia ragazza non piace, io dovevo guidare e avevo già bevuto il prosecco di benvenuto, l’abbiamo evitato. Di certo una carta dei vini che era in sostanza un LIBRO non l’avevo mai vista.
Arriviamo al momento del dolce! Rullo di tamburi, ci viene portata una carta a parte, con una vasta scelta di dolci, non sapevamo quale scegliere!
Insomma, scegliamo (vi lascio sulle spine) e dopo poco ci arriva il meraviglioso strudel scomposto (foto)! Credo di poter dire a nome anche della mia ragazza che questo sia il piatto più straordinario di questo ristorante, pur essendo un’umile entrée rispetto ai dolci veri e propri!
Il concetto è quello del peperone in bagnacauda, ma con un “grissino” di pasta sfoglia in più. Si mette il “tuorlo” in bocca, un morso al grissino, si mastica e… ESTASI. Indescrivibile, dovete provarlo. Consiglierei Sissi solo per lo strudel.
Infine arrivano i dolci veri e propri! Per lei una Foresta Nera (foto) e per me “Caviale di frutto della passione, gelato al mango e orzata” (foto) quella intorno è una dolcissima schiuma di latte. Meravigliosi, indimenticabili.
Ci alziamo, paghiamo e come di consueto lo Chef Fenoglio viene a salutare i clienti che vanno.
Arriviamo ai tanto discussi PREZZI.
147,50€ (73,75€ a persona) comprensivi di: due coperti da 3,5€ l’uno, un’acqua, i due aperitivi, 2 antipasti da 20€ l’uno (baccalà e vitello tonnato), due piatti principali (cervo e faraona) da 30€ l’uno, 2 dolci da 12€ l’uno.
Insomma, non ricordo tutti i prezzi a memoria, ma posso dire con sicurezza che gli antipasti e i primi viaggiano sui 20€, i secondi sui (massimo) 30€ e i dolci sui 12€.
NON CAPISCO come si faccia a dire che si spende troppo e non si mangia niente.
Io dopo 2 entrée, un antipasto, un secondo, un entrée di dolci e un dolce sono a posto! Eppure sono un pozzo senza fondo! Mi chiedo come si possa “uscire con la fame” spendendo dei cifroni!
Per me la scelta per la cena giusta sono due piatti più il dolce, e come vedete senza vino siamo sui 70€ a testa, ricordiamoci che siamo in un ristorante recensito e consigliato dalla guida Michelin, siamo in un ristorante di uno chef stellato, qua non si va con 20€ in tasca, se permettete.
E ve lo dice un 22enne che porta le pizze in scooter per guadagnarsi la pagnotta e per poter offrire una cena di classe alla persona giusta, non un milionario.

CONCLUDENDO (mi scuso se mi sono dilungato troppo oltre) vi stra consiglio questo ristorante, fatela questa esperienza perché vi rimarrà per tutta la vita.
Grazie mille Andrea, spero di poter tornare presto e di poter assaggiare piatti diversi, un caro saluto!

http://www.tripadvisor.it/ShowUserReviews-g187860-d1239081-r250051086-Sissi_Andrea_Fenoglio-Merano_South_Tyrol_Province_Trentino_Alto_Adige.html#REVIEWS

JE NE SUIS PAS CHARLIE

Bene, partiamo dal presupposto che libertà di parola e di stampa siano sacrosante, partiamo dal presupposto che nessuno merita di morire, per nessuna ragione, partiamo dal presupposto che chi uccide dev’essere duramente punito, ecco la mia opinione sul giornale.

Molti di voi sapranno che Charlie Hebdo, nella sua storia, è più volte stato sottoposto a critiche di ogni tipo da parte delle autorità più varie per il tono veramente sconsiderato con cui fa “satira” (tra virgolette, perché per me quella non è satira, è proprio pigliare per il culo) su CHIUNQUE.
Dai cristiani ai musulmani, dagli ebrei alla morte di Michael Jackson, dal presidente a Gesù bambino, insomma, ne aveva per tutti.
Ora io mi chiedo, c’è un limite? Dove finisce la libertà e inizia la stupidità?

Mi spiego: qua in Italia vige una regola molto simpatica, SE un pedone inizia l’attraversamento in qualsivoglia punto della strada, io guidatore sono OBBLIGATO a inchiodare e a farlo passare.
Bene.
Questa legge autorizza migliaia di pensionati ansiosi di far valere i propri diritti ad attraversare la strada senza guardare, o ad iniziare l’attraversamento quando stanno arrivando macchine a forte velocità, mettendo in pericolo sé stessi e incuranti delle conseguenze che può avere una frenata improvvisa su un’intera colonna di macchine.
Eppure è la legge, è il codice della strada, hanno ragione loro!
Ma come li giudichereste? Persone furbe e profonde conoscitrici dei propri diritti o emeriti idioti da maledire in tutte le lingue del mondo?
Voi consci dei vostri diritti, con un tir che arriva ai settanta all’ora a cinquanta metri, iniziereste l’attraversamento (È NEI VOSTRI DIRITTI) o aspettereste che passi?

Se per voi è la prima, non vi piacerà il resto di ciò che scrivo, se per voi è la seconda, proseguite pure, ho quasi finito.

È vero che ognuno dovrebbe avere il diritto di dire ciò che pensa, ma è vero anche che c’è un senso di OPPORTUNITÀ di cui dovremmo essere tutti dotati, quello che impedisce a una commessa di dire a una ragazza nel camerino che quel vestito non le starà mai perché è troppo grassa, quello che non ci fa dire alla persona che ci piace “ti vorrei scopare seduta stante”, perché ok, è così, ma dove finisce la sincerità e inizia l’inopportunità?

Ecco, io, per quanto poco possa importare, mi dissocio da quel giornale, io non sono Charlie, io non apprezzo un black humour così grottesco, una satira così esagerata, delle vignette così BRUTTE, in ogni senso, in ogni possibile sfaccettatura del termine.

Infine (per chi legge due righe di questo articoletto e va a immediatamente a commentare con il caps lock spianato senza aver capito una mazza di quanto scritto) ribadisco il mio dissenso verso omicidi, terrorismo, bombe, Ak-47 e quanto di più orrendo sia successo nella sede di questo giornale, DISSOCIARSI da un giornale non significa voler la morte di chi ci lavora, grazie a chi è arrivato alla fine del mio pensiero.

‪#‎jenesuispascharlie‬

Si può SCEGLIERE di ESSERE FELICI?

1800235_634925656561138_934916327_nQual è la vostra risposta a questa domanda? La mia è sì, e ne sono certo.

Scrivo questo ultimo post del 2014 qui sul mio blog per lasciarvi un pensiero: voi cosa vi aspettate dal 2015? Un aumentino? Un po’ di salute? Una bella vacanza? Sapete una cosa? Nulla di tutto ciò vi darà la felicità.

Ci sono libri, ricerche, studi, interi atenei che affermano che la felicità è un connubio tra serenità interiore e piccoli momenti positivi, nulla di più, non sarà l’aumento, non saranno i 100€ vinti una tantum al gratta-e-vinci, sarete VOI a deciderlo.

Vi faccio un esempio: lunedì mattina, piove, voi come vi alzate? Tristi, scocciati, stanchi. Siete dunque così deboli da lasciare che la pioggia, un evento atmosferico, abbia ragione del vostro umore? Siete così deboli da permettere al nome diun giorno della settimana di decidere del vostro stato d’animo? No. Noi siamo più forti, provate ogni mattina a partire da domani (ma forse tanti di noi si sveglieranno domani pomeriggio eheh) a svegliarvi e a dire OGGI DECIDO DI ESSERE FELICE. Piove? C’è l’ombrello. Fa freddo? C’è la sciarpa. Hai tante commissioni da fare? Dunque? Pensi di essere il solo al mondo che lavora? Tutti lavoriamo, tutti abbiamo difficoltà, tutti abbiamo problemi, e per ognuno i propri problemi sono più grossi di quelli degli altri, ma sapete qual è la cosa che ci può differenziare dagli altri? La scelta. La decisione di dire “solo IO sono padrone del mio umore, solo io posso decidere se essere triste o se essere felice”

Provateci da domani a dirvelo, alzatevi e siate felici perché lo scegliete, non perché eventi esterni ve lo impongono, apprezzate le piccole cose, vedete le persone che amate, sorridete di più, date qualche abbraccio in più, minimizzate le piccole cose fastidiose della vita di ogni giorno, concedetevi più tempo per fare ciò che vi piace.

Auguro a tutti voi un 2015 ricco di felicità, ricco di amore e ricco di FATICA! Perché solo lei può portare a tante soddisfazioni, e augurare un anno pieno di soddisfazioni senza pronunciare la parola “fatica” è come dire una mezza verità!

Siate padroni della vostra vita, vi abbraccio forte, all’anno prossimo!

Francesco

Arriva la risposta!

sissi-andrea-fenoglioNel post precedente vi ho chiesto che piatto pensavate fosse quello in foto, eccovi la risposta! È uno strudel di mele scomposto!

Il piatto si può gustare al Sissi di Andrea Fenoglio a Merano (BZ), dove andrò per la seconda volta il 10 gennaio. Da quel che ricordo la “pallina” ha la consistenza di un tuorlo, ma in essa vi sono racchiusi tutti i sapori (e gli ingredienti) dello strudel tradizionale, il “grissino” serve a dare la giusta e dovuta croccantezza in bocca, e un piatto FE NO ME NA LE, vi consiglio caldamente di provarlo se mai vi trovaste nei dintorni di Merano.

Vi auguro una piacevole serata, domani sarò impegnato tutto il giorno nella registrazione del nuovo singolo della mia band, vi lascio il link della pagina Facebook https://www.facebook.com/pages/Jeffrey/393200250833770?ref=ts&fref=ts e il link del nostro primo singolo https://www.youtube.com/watch?v=ymLMXrS8ABc , ditemi cosa ne pensate!

A presto, Francesco

Cucina molecolare?

33Non credevo di poter riscuotere un “successo” così immediato all’apertura del blog (successo tra virgolette naturalmente, ma per me già qualche visita e qualche commento vogliono dire tanto), ma sicuramente questo mi spinge a condividere con voi il mio primo pensiero vero e proprio su questo blog.

In questa domenica nevosa e noiosa ho pensato che tra una dozzina di giorni, precisamente il 10 gennaio, visiterò un ristorante MOLTO particolare: Sissi. Il ristorante dello chef Andrea Fenoglio a Merano, ne avete mai sentito parlare? Io lo visitai ormai quattro anni fa, e ci torno quest’anno per un’occasione speciale. Questo meraviglioso ristorante si occupa di CUCINA MOLECOLARE! Aaaah, qui in Italia, nella culla del mangiare bene (e abbondantemente) si può insinuare una realtà così di nicchia? Sapete cos’è la cucina molecolare? Ve lo spiego con parole mie, ma se volete una definizione da vocabolario cercate su Wikipedia: è la cucina affiancata alla scienza, alla chimica! In poche parole significa studiare le proprietà di ogni cibo, conoscere i procedimenti chimici che le governano, e dominare questi procedimenti a proprio piacimento per creare piatti insoliti ma SQUISITI a mio avviso! La scorsa occasione fu per me una vera rivelazione, sono sempre stato curioso in ambito culinario, e apprezzai moltissimo, ma ora voglio sentire voi!

Avete mai provato la cucina molecolare? Cosa ne pensate?

E soprattutto: chi riesce a indovinare che piatto è quello nell’immagine?

Buona domenica a tutti!

Mi presento

1450163_10204459582921278_8747997665746109212_nCome da titolo: mi presento. Mi chiamo Francesco Bignardi, nato il 12 Ottobre 1992 a Mirandola, in provincia di Modena, la culla della più grande cucina del mondo. Sin da piccolo ho dimostrato interesse verso questa meravigliosa arte, purtroppo dalle mie nonne non ho potuto imparare granché perché scomparvero quando ero ancora troppo piccolo per cimentarmi tra i fornelli. Mia madre, tra le mille doti che fanno di lei una persona amata e stimata, non annovera il talento in cucina, e lo ammette senza vergogna! Non ho mai avuto dunque un punto di riferimento forte in merito. Ho frequentato l’Istituto Tecnico Industriale nella mia città, e sono diventato un Perito Elettrotecnico: come mai non ho scelto la strada della cucina? La distanza delle scuole, la corriera ogni mattina e il convitto mi spaventavano, e così optai per il Tecnico. Mi pento tutt’oggi di questa scelta, ma i miei sogni non sono destinati a svanire per così poco, per fortuna.

L’ultimo anno di superiori fu un “Rinascimento” per me: iniziai a studiare il basso elettrico, e mi cimentai come aiuto cuoco nel migliore ristorante della mia città, la Marchesa. Fu un’esperienza memorabile che porto tutt’ora nel cuore, considero ancora quel periodo come lo scatto vero e proprio della passione per la cucina. Imparai a non schifare più nulla, a toccare, a cuocere, a fare velocemente e bene, a correre, a svegliarmi presto e ad andare a letto tardi, fu un’esperienza indimenticabile. Venne poi settembre, mi iscrissi a Scienze Politiche a Bologna, sono tutt’ora uno studente di questa facoltà, e sebbene non tutte le materie mi piacciano, sono certo che un arricchimento culturale e morale come quello che dà QUESTA facoltà in QUESTA città, siano rari e invidiabili.

Divento un bravo bassista, fondo insieme al mio migliore amico una band tutt’ora in attività: i Bluescrabs (ora Jeffrey). Nel 2013 inizio a studiare canto solista, e faccio dunque il cantante/bassista, un po’ come Sting (o per i più acculturati: Geddy Lee). Facciamo pop italiano pur non ascoltandolo: perché? Perché bisogna sopravvivere, e rendiamo piacevole ciò che non ci piace. Siamo grandi appassionati di blues e rock and roll, il nostro periodo d’oro sono gli anni 60.

La mia passione per la cucina non accenna a diminuire, e più che cucinare mi viene voglia di ASSAGGIARE. Provare, sperimentare qualunque piatto, qualunque cucina, senza diffidenza o paura, il palato e l’olfatto sono i sensi su cui voglio lavorare, e decido pian piano di mettere in pratica tutto ciò: mi iscrivo a TripAdvisor, una guida meravigliosa a mio avviso per gli appassionati di cucina. La mia voglia inesauribile di assaggiare e la mia passione sin da bambino per i libri (che mi hanno consentito di saper scrivere bene, di sapermi esprimere efficacemente) mi hanno condotto qui, ad aprire un blog, e vediamo cosa ne salta fuori!